L’ipnosi è nota sin dai tempi dell’antichità. I sacerdoti dell’antica Grecia e dell’Egitto la usavano per fini religiosi, rafforzando la loro autorità con “miracoli” e guarigioni. Gli antichi indù, fachiri e gli sciamani dell’Africa centrale riuscivano ad autoipnotizzarsi contemplando la punta del naso o del proprio ombelico. In questo stato perdevano la sensibilità al dolore o al calore e potevano essere punti o cauterizzati. Ai giorni nostri si definisce l'Ipnosi come una una procedura in cui il paziente sperimenta cambiamenti a livello di sensazioni, percezioni, pensieri e comportamento. Il tutto ha inizio tramite una procedura di induzione tra le numerose a disposizione. Questa fase iniziale include suggestioni di rilassamento, benessere e calma (1993, Psychological Hypnosis, A Bulletin of Division 30, 2) La terapia ipnotica però non è solo una mera somministrazione di suggestioni, ma una vera e propria rieducazione dell’adattamento del paziente alla vita e all’integrazione della sua personalità in essa.
L'ipnosi secondo Mesmer Nel 1700 il medico svizzero Franz Anton Mesmer partendo dallo studio dei testi di Paracelso, cominciò ad usare l’ipnosi in seguito alla scoperta che alcuni pazienti selezionati rispondevano in maniera soddisfacente a leggeri colpi sulle braccia e sulle parti sofferenti ed a suggestioni di sonno. Attribuì tali risultati al trasferimento sui pazienti di una qualità di “magnetismo minerale ed animale”, elaborando la teoria che in ogni sostanza fosse presente un fluido con proprietà risanatrici e di modificazione dei corpi. Se il fluido non circolava bene, quindi, l’uomo si poteva ammalare. La terapia ipnotica di Mesmer ( Mesmerismo ) si avvaleva di magneti/calamite che venivano posizionati su diverse parti del corpo e ristabilivano il fluido originario. Per la teoria mesmerica agendo in modo opportuno sul fluido si possono risanare disturbi di varia natura, soprattutto nevrosi
Ipnosi Regressiva L’ipnosi Regressiva è una tecnica sperimentale che permette di ricercare le cause dei conflitti attuali nel mondo remoto dei sogni e di trance. Nell’ipnosi regressiva al paziente viene data la possibilità di ritornare indietro nel tempo recuperando contenuti assimilabili a esistenze pregresse, nelle quali egli può ricercare le radici simboliche dei suoi attuali conflitti. Non tutte le persone possono usufruire dell’ipnosi regressiva, in quanto circa il 20% dei pazienti non risulta idoneo. L’obiettivo dell’ipnosi regressiva è quello di risolvere conflitti e disagi e recuperare risorse biologiche e spirituali che consentano al soggetto di evolvere. Utilizzando questa tecnica all’interno di un percorso psicoterapeutico è possibile trattare l’ansia, il panico, la depressione, i disturbi alimentari e le ossessioni. Non possono essere invece trattati i pazienti affetti da un quadro di depressione maggiore acuta, le psicosi, i minorenni, le donne gravide e coloro che usufruiscono di farmaci anticonvulsivanti.
Ipnosi Erikcsoniana Secondo Milton Hyland Erickson, il famoso psichiatra fondatore dell’ipnosi moderna o Ericksoniana, l’ipnosi è una naturale condizione che si verifica spontaneamente nei diversi momenti della quotidianità. Interessandosi ai metodi naturalistici Erickson arrivò ad utilizzare l’ipnosi in modo creativo, ovvero non più tramite rituali standard, ma attraverso un particolare stile comunicativo associato ad una “situazione comunicativa relazionale” (Haley, 1976.Terapie non comuni, Astrolabio, Roma).
Gli ambiti di applicazione Gli ambiti di applicazione della terapia ipnotica sono numerosi, tra questi i principali sono: L’ambito psicologico: disturbi d’ansia, dell’umore e depressione, i disturbi alimentari, i disturbi sessuali, tic, balbuzie, dolore cronico, dipendenze (gioco, fumo, alcool, ecc..). L’ambito medico: disturbi cardiovascolari, dermatologici, asma, disturbi dell’apparato uro-genitale e dell’apparato digerente, cure palliative e terapia del dolore. L’ambito della creatività personale: stimolare e dare maggiore libertà di sfogo alla creatività personale, come ad esempio nell’ipnosipedia o nello sport, per migliorare le capacità fisiche nelle prestazioni atletiche.