La Psicogenealogia é un metodo di indagine delle problematiche familiari sviluppatosi grazie alle ricerche di Anne Ancelin Schützenberger Professore emerito di psicologia all'Università di Nizza e co-fondatrice dell'Associazione Internazionale di Psicoterapia di Gruppo; di formazione freudiana ha studiato, fra gli altri, con Francoise Dolto e Jacob Moreno. Schützenberger da tali basi dà vita alla Psicogenealogia, e in particolare allo strumento di analisi del Genosociogramma, ovvero la ricostruzione analitica dell’albero genealogico, che permette di individuare i collegamenti tra gli elementi di generazioni diverse. Nel genosociogramma possono rientrare anche persone non consanguinee, esterne alla famiglia, ma che in qualche modo sono state fondamentali nella storia familiare, che possono aver agito come benefattori, aiutanti, sostituti di ruoli fondamentali (le balie, ad esempio), ma anche coloro che hanno arrecato danno alla famiglia, in qualche modo: per l’importanza del loro contributo (positivo o negativo), costoro rientrano a buon diritto nel sistema. Un oggetto di analisi particolarmente importante è la coincidenza tra le date di nascita, di matrimonio, di morte, di incidente, dei diversi membri del sistema familiare: Schützenberger riscontra infatti la cosiddetta Sindrome da anniversario, che si manifesta con l’insorgere di malattie o il verificarsi di incidenti allo scadere di una certa età, o di una data particolare. Il concetto fondamentale di questa disciplina é che noi non siamo individui separati e isolati, bensì non possiamo prescindere dalla nostra famiglia e dal vissuto dei nostri avi. Ciò che i nostri antenati hanno vissuto, i loro traumi e sofferenze, i loro sogni e aspettative, le loro gioie e i loro progetti di vita travalicano le generazioni e si manifestano nei nuovi nati con ripetizioni o psicosomatizzazioni, cosicché ri- appaiono patologie fisiche e psichiche, fallimenti economici o sentimentali, etc... Viene data 'scientificità' ai concetti biblici “le colpe dei padri ricadono sui figli per diverse generazioni” e “i genitori hanno mangiato l'uva acerba e i figli ne hanno ricavato il dente che duole”. Ciò che si tramanda è soprattutto il non-detto, il segreto di fa Il non-detto, spesso si tratta di un fatto tragico, scandaloso o vergognoso (fallimenti, morti misteriose, abusi, incesti, nascite illegittime, etc...), viene tramandato nelle generazioni e produce sofferenza fisica e psichica. Come afferma A.Schuetzenberger, quando le cose vengono taciute il corpo deve per forza esprimerle e questa è la somatizzazione. Il corpo del bambino (figlio, nipote o pronipote) si trasforma nella voce dell'antenato ferito, nella 'parola' del suo trauma. Diventa allora necessario 'tirare fuori lo scheletro dall'armadio', decodificare le ferite non rimarginate e occuparsene, per liberarsi dal freddo che ci hanno portato dentro. Portare alla luce e prendere consapevolezza ci aiuta a capire il perché di determinate dinamiche e si apre la strada all'accettazione e al perdono. Il rancore, la rabbia, la frustrazione, l'apatia hanno così possibilità di sciogliersi e di lasciare il posto ad un nuovo modo di sentire e vivere la vita. Secondo Ivan Boszormenyi-Nagy la terapia o genosociogramma può portare uno strumento e un aiuto che permetta all'individuo di avere il coraggio necessario a far fronte agli obblighi e alle colpe, davanti ai debiti emotivi non pagati.
" I bambini e i cani sanno sempre tutto, e soprattutto quello che non viene detto” e che “ciò che viene taciuto alla prima generazione, la seconda lo porta nel suo corpo " Francoise Dolto